I balli afro-cubani le nostre radici, la nostra storia! Musica e danza hanno un ruolo fondamentale in praticamente tutti i riti della regla e derivano direttamente dalla tradizione Yoruba africana. Le danze hanno come temi importanti i riti e la rappresentazione delle vite dei vari Orisha, questi si sincretizzano con la religione cattolica.
La musica e’ composta da: bassi, ritmiche e melodie vocali, gli strumenti utilizzati sono tamburi chiamati “bata” dotati di valenza sacra. Ogni orisha ha la sua storia, il suo ballo, il suo canto e un (toque) suono che lo distingue dagli altri.
I balli afro-cubani sono stati dichiarati come patrimonio culturale della nazione, tra i gruppi più famosi ce ne sono due: Conjunto Folklòrico nazionale”,”Yoruba Andavo”.
“LA RUMBA”
Yambu – Guaguancò – Columbia
LO YAMBU’
Dei tre è lo stile più antico, infatti è quello ballato dagli anziani. Il suo ritmo è molto pacato e sottile, la clave negra è sempre scandita; di rimando le movenze dello yambù sono lente e cerimoniose, è un corteggiamento tra uomo e donna ma, a differenza dagli altri stili, nello yambù la donna ha un posto di maggior rilievo in quanto è lei che con le sue movenze e il suo “civettare” mette in secondo piano l’uomo.
IL GUAGUANCO’
è lo stile più diffuso e ballato dei tre. Il suo ritmo è medio/veloce e anche qui la clave negra è sempre ben scandita; il guaguancò è il ballo di corteggiamento per antonomasia, infatti è un corteggiamento reciproco tra uomo e donna che rispettivamente e idealmente rappresentano il gallo e la gallina. La caratteristica fondamentale che differenzia il guaguancò dagli altri stili è il VACUNAO cioè l’azione della “penetrazione” da parte dell’uomo nei confronti della donna che a sua volta cerca di difendersi coprendo le sue zone intime. Il vacunao viene effettuato con scatti repentini dell’uomo che utilizza braccia, gambe, gomiti, testa e fazzoletti, insomma con tutto ciò che ha a disposizione. Il guagancò rappresenta la persecuzione e fuga, con alto contenuto erotico e quindi l’abilità e il feeling della coppia.
LA COLUMBIA
E’ lo stile più’ recente, ballato solo da uomini (anche se alcune donne hanno azzardato ) ed è una vera e propria sfida all’ultimo sangue. I ritmi sono molto veloci e aggressivi e ogni ballerino entra e mostra tutte le sue doti, agilità, velocità, eleganza, aggressività … insomma tutto ciò di cui dispone per mostrarsi superiore agli altri ma soprattutto utilizzano giochi di gambe e spalle. I ballerini per entrare a ballare usano un gesto “il permiso” (permesso) che annuncia il loro ingresso, subito dopo saluteranno i tamburi. La columbia però si distingue per una particolarità, la sfida non è solo tra i ballerini, ma bensì anche tra il ballerino e le percussioni cioè il ballerino cerca di ripetere e interpretare i colpi del percussionista solista (quinto).Quindi la sfida si concentra sulla bravura del percussionista e quella del ballerino che interpreta anche utilizzando coltelli , machete, bottiglie o bicchieri portati in equilibrio sulla testa.
GLI ORISHA ELEGGUÁ
Dio maschile, si sincretizza nella religione cattolica con Sant’ Antonio da Padova ed e’ il figlio di Atocha: il protettore dei viaggi, santo degli incroci e guardiano delle porte. Tutte le feste della santeria iniziano e terminano con la musica, canti e ballo in omaggio a Elegguá. Lo rappresenta il “GARABATO” una tipo di ramo incurvato con il quale apre e chiude il cammino agli uomini,il suo colore e’ il nero e il rosso.
OGGÚN
Dio maschile si sincretizza con San Pietro e Paolo, San Giovanni Battista e San Michele Arcangelo. I suoi canti durante le feste seguono quelli di Elegguá. Balla con un macete, è il santo dei metalli, delle montagne, del parafulmine, delle catene e delle chiavi. E’ vestito viola, verde e nero.
OCHOSI
Dio maschile corrispettivo cristiano San Norberto e Sant’ Alberto. Divinità della caccia e dei cacciatori. Santo dei carcerati e dei latitanti. É armato di “ARCO E FRECCE”. Ochosi, Oggún ed Elegguá formano la trilogia dei guerrieri del PANTHEON YORUBA.
LA CONGA
La conga è un ballo popolare cubano, di carnevale, di festa! Di origine africana caratterizzato da un ritmo sincopato e scandito dalle percussioni. Nacque nelle festività’ celebrate dagli schiavi durante il periodo coloniale.